martedì 31 marzo 2009

Pensieri molto cattivi

Rosa cara, sei nata in un giardino di campagna.
I petali ad uno ad uno si assommavano gli uni sugli altri, fino a formare una composizione magica, unica in tutto il creato.
Tra tanti fiori, tante api che ti venivano a trovare, tanti notti che si alternavano ai giorni.
Ma tu eri sempre lì.
Molte piogge hanno lasciato tenere gocce che prendevano il tuo colore e in cui si specchiava il cielo immenso.
E adesso sei lì, in quel campo, da sola a sfidare il cielo.

Potrai mai sapere chi ti scattò una foto quel giorno, cosa pensava di te?
Di quale uso voleva fare di te?
Ecco, questi sono cattivi pensieri. Arrivano come treni in corsa su di noi, a volte li vediamo solo passare, altre volte ci saliamo sopra senza ch'essi si fermino.
Senza sapere dove ci portano. Arrivano, ci travolgono, se ne vanno, ritornano; il tutto senza avvisare, senza dirci niente, prendono la nostra vita e se la portano via.
Ma quando incominciamo a chiederci perchè abbiamo preso quel treno e vogliamo scendere, allora per noi iniziano i problemi.
Perchè ci siamo accompagnati a loro senza chiederci dove ci portassero; e adesso, anche capendo come e perchè siamo saliti, non si riesce a scendere.
Perchè è stata un'abitudine per noi, per quanto pessima, in cui ci siamo crogiolati per lungo tempo, e ci pareva che il mondo fosse solo così.
Perchè è stato un modo per liberarci delle nostre paure, scaricandole, e questo ci ha dato l'illusione di essercene liberati.
Perchè, se non sapevamo dove eravamo diretti allora, adesso sappiamo esattamente cosa andiamo a fronteggiare, e ciò non ci piace affatto, ci rende più umani.
Ma è questo l'unico modo per capire, per crescere, per liberarsi di questi pensieri.
Dando loro un nome; capendo, sapendo, volendo.
E perchè un giorno riusciamo poi a tornare in quel campo, stando attenti a non calpestare niente, avvicinandoci a quella rosa, riuscire a vedere, all'interno di essa, il nostro cuore pulsare libero, forte, sereno.




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